Matteo Admin
| Titolo: Agli antipodi di Parma! Pagare x un "servizio" vero... Ven Mar 27, 2009 8:53 pm | |
| Università in nero: 300 Euro per ogni esame pubblicato: venerdì 16 novembre 2007 Le sudate carte, su cui i Leopardi spendeva il tempo suo primo e la miglior parte, non sono più il presupposto fondamentale per il successo scolastico. Alla mercè del vil denaro le università italiane sembrano garantire gli esami a quanti siano disposti a scucire l’obolo. Questo quanto emerso recentemente da un’indagine della magistratura di Catanzaro. 300 Euro per ogni esame alla facoltà di Giurisprudenza, corso di laurea in economia aziendale. Ad incassarli sarebbe stato un funzionario, Francesco Marcello, di 49 anni, responsabile della segreteria didattica. Marcello è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e falso ideologico e materiale. Il traffico di esami riguarderebbe al momento la sola facoltà di Giurisprudenza, ma non si tratta certo del primo caso di compravendita di esami. Ed è naturalmente subito scandalo. Solo qualche settimana fa era infatti scoppiata la bufera sui test truccati per accedere alle facoltà di medicina e odontoiatra delle università di Bari, Foggia, Ancona e Chieti. I brogli di 43 studenti che avevano ricevuto dall’esterno, sui propri telefoni cellulari, le risposte ai quiz sono emersi durante le indagini infangando il buon nome delle accademie. Lo scandalo di Catanzaro ha portato al sequestro provvisorio di 3 lauree e 13 esami. Un sistema “sicuro” anche perché tra i compiti di Marcello c’era anche quello di redigere e custodire i verbali di esame. Uno dei tre studenti indagati ha collaborato col pm Curcio, svelando il sistema studiato dal funzionario arrestato per falsificare l’esame. Ma l’inchiesta potrebbe svelare altri illeciti. I carabinieri stanno esaminando, infatti, l’enorme quantità di documenti sequestrati nella facoltà di Giurisprudenza. L’ipotesi che viene presa in considerazione è che gli esami falsificati siano ben più dei 13 accertati al momento e che possano riguardare anche gli altri corsi di laurea gestiti dalla facoltà, Giurisprudenza e Scienze dell’amministrazione. Non è da escludere che nel prosieguo dell’indagine i laureati coinvolti nella vicenda possano aumentare. L’indagine andava avanti dall’ottobre dello scorso anno sulla base di una segnalazione del rettore dell’epoca, Salvatore Venuta, successivamente scomparso. Venuta denunciò alla Procura che nel corso di una sessione di laurea un docente della facoltà di Giurisprudenza aveva scoperto che una laureanda aveva superato anche l’esame relativo alla sua materia, ma che lui quella studentessa non l’aveva mai vista. | |
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